È possibile, in una fase storica che vede il predominio delle logiche neoliberiste, scoprire un legame generativo e trasformativo tra pedagogia, economia ed educazione? È possibile mediare tra i rischi di una economia orientata all’individualismo, al narcisismo, all’utile personale e le possibilità di una economia altra, umanista e solidale, che recuperi il valore etimologico dell’oikos, quell’immagine calda dell’amministrare un bene comune, del condividere, dell’“essere insieme per”?
L’impegno, anche pedagogico, è quello di ristabilire il sostanziale nesso tra economia e società, rivendicando un approccio allo sviluppo centrato sul soggetto-persona che si coniughi con istanze tanto inattuali quanto emergenti quali la felicità, il ben-essere, la speranza, la comunità. Tutto ciò nella convinzione che sia possibile trasformare le famiglie, le scuole, le università, le imprese, le organizzazioni in “cantieri di speranza” per costruire altri modi di intendere l’economia e il progresso, per combattere, con le parole di Bergoglio, la “cultura dello scarto”, per dare voce e dignità a chi non ne ha, per proporre nuovi stili di vita personale e comunitaria.
Pubblicato: 2020-12-29