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Figure: www.lettera43.it; urly.it/3tm9w

 

Gli ultimi dati del Democracy Index, a cura del Economist Intelligence Unit’s, ci restituiscono un mappamondo a macchia di leopardo dove solo il 6,4% della popolazione mondiale coinvolta nell’indagine vive in contesti che possono essere considerati “pienamente democratici”. Un dato, questo, che rende evidente l’opportunità di considerare quanto sia relativa l’idea di educazione ispirata ai principi delle pari opportunità formative e quanti pochi spazi di accoglienza trovino le pratiche di cambiamento sociale e di emancipazione culturale, in molti contesti solo formalmente non dittatoriali.

Ciò obbliga i ricercatori ad assumere una attenta postura epistemico-metodologica, improntata all’analisi delle condizioni storico-materiali dell’educazione, per ricavare e/o derivare le modellistiche pedagogiche (esplicite e implicite) che orientano la formazione degli immaginari, delle tavole etiche, delle formae mentis delle infanzie.
Cosa significa essere “infanzia nelle/delle dittature”? quale infanzia nasce ed è nata nelle dittature? quali “infanzie comunicano” le dittature?

Al di là di ogni giudizio di valore sulle diverse forme di governo, impegno della pedagogia è “conoscere per trasformare”. In tal senso, il presente numero della rivista chiede alle autrici e agli autori di documentare e recuperare riflessioni, narrazioni e storie (presenti e passate) che diano voce alle infanzie "nelle" e "delle" dittature, per ampliare il significato del vivere, sopravvivere e resiliere in contesti poco o per nulla democratici.

 

Scadenze:

Presentazione abstract (solo all’indirizzo mail metis@progedit.com): 15 Maggio 2024

Sottomissione proposte (solo attraverso piattaforma OJS della Rivista): 15 Ottobre 2024

Pubblicazione: Dicembre 2024