Corpi di ragazze: oppressi, dimenticati, liberati. Una lettura incrociata tra infanzia e pedagogia di genere English
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Abstract
Si nasce femmine e maschi e si diventa donne e uomini tramite un lungo e faticoso processo di socializzazione volto a creare un collegamento netto ed inequivocabile tra l’appartenenza sessuale e l’identità di genere. Parte costitutiva di questo processo di addestramento ai ruoli di genere è il disciplinamento dei corpi infantili, che risulta particolarmente oppressivo nel caso delle bambine. Partendo da queste premesse il saggio interseca gli strumenti di analisi della Pedagogia dell’infanzia e quelli della Pedagogia di genere per esplorare, da un lato, le gabbie culturali e sociali che storicamente hanno plasmato i corpi delle bambine e, dall’altro, gli inediti spazi di esplorazione e di sperimentazione di corporeità differenti. In particolare da un lato si attingerà ai nuovi modelli di “bambina” veicolati dai libri per l’infanzia e dall’altro si guarderà all’arte figurativa contemporanea e al lavoro di alcune artiste impegnate nella decostruzione degli stereotipi dell’infanzia al femminile.