La sofferenza come marcatore di senso. L'esperienza dell'immedesimazione Suffering as meaning maker: the experience of immedesimation
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Abstract
Se è vero che il limite caratterizza l’esperienza umana, è altrettanto vero che la sua comprensione in termini di possibilità, progetto e cura segnala un senso del limite che trasforma la presenza dell’uomo al mondo. La costruzione di senso con cui l’uomo risponde all’esperienza del limite – in particolare, nella versione che ne dà la sofferenza – libera e, nello stesso tempo, prospetta possibili ordini che ridisegnano spazi e tempi dell’esistenza. È dunque necessario quanto indispensabile provare un’esperienza di sofferenza perché l’esistenza possa essere vissuta nella sua piena capacità di senso? E come è possibile preparare coloro che svolgono professionalmente compiti di cura a promuovere e sostenere questa costruzione in situazioni di sofferenza per malattia?
Le risposte che il contributo avanza si collocano all’interno di quel filone interpretativo che riconosce la valenza trasformativa dell’immedesimazione e propongono una pratica di pretesto per la formazione delle professioni di cura.